La respirazione negli uccelli
respirazione_uccelliLa respirazione negli uccelli Il loro organismo esige una grandissima domanda di ossigeno.

L’anatomia dell’apparato respiratorio e la fisiologia della respirazione degli uccelli sono molto diverse rispetto a quelle dei mammiferi.

Al contrario dei polmoni dei mammiferi, quelli degli uccelli non hanno la possibilità di espandersi ma possiedono una maggiore capacità respiratoria grazie a delle strutture uniche, chiamate sacchi aerei (anteriori e posteriori).

Sono nove, questi sacchi membranosi, collocati nelle regioni: cervicale, clavicolare, toracica e addominale e tutti in comunicazione con i polmoni.

Questi sacchi aerei contraendosi ed espandendosi, funzionano come dei mantici e permettono all’aria inspirata di penetrare nei polmoni per poi essere successivamente espulsa. Mentre gli scambi gassosi dei mammiferi, ossigeno e anidride carbonica, avvengono negli alveoli polmonari, quelli degli uccelli si svolgono in microscopiche strutture tubulari, dette capillari aerei.

La loro fisiologia è molto complessa e occorrono due cicli respiratori completi perché l’aria attraversi l’intero apparato respiratorio. Questa complessità permette un maggior apporto di ossigeno ad ogni atto respiratorio, molto più efficace di quello dei mammiferi; tale capacità è fondamentale per permettere agli uccelli di svolgere nel migliore dei modi l’attività di volo, che richiede un grande apporto di ossigeno.

Questo meccanismo consente ad alcune specie di volare ad altezze inimmaginabili, dove la concentrazione di ossigeno è estremamente rarefatta, alcune oche egiziane sono state osservate in volo a 18.000 metri d’altezza.

Dal momento che gli uccelli hanno un’alta richiesta metabolica, derivante dal volo, il loro organismo esige una grandissima domanda di ossigeno. Attraverso alcune cavità dette diverticoli, i sacchi aerei penetrano in parte anche in alcune ossa, quali il femore, omero, vertebre e cranio, aumentandone la leggerezza.

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Un apparato respiratorio così complesso è di grande aiuto per gli uccelli allo stato selvatico, ma può presentare degli inconvenienti per i volatili ospitati nelle nostre case; come è vero che la respirazione degli uccelli porta una maggiore quantità di ossigeno, è altrettanto vero che essa può veicolare sostanze tossiche disperse nell’aria, molto più elevata di quanto avviene nei mammiferi.

E’ per questo motivo che gli uccelli sono così sensibili agli avvelenamenti del gas che si sprigiona dai rivestimenti di teflon surriscaldato, mentre non provoca alcun danno ai mammiferi esposti alle stesse concentrazioni di gas tossico. Inoltre, gli uccelli non possiedono il muscolo diaframma, quindi l’aria viene spinta dai sacchi aerei ai polmoni attraverso il movimento dello sterno e in seguito alla contrazione dei muscoli pettorali.

Per questo motivo quando si prende in mano un volatile, occorre fare molta attenzione a non comprimerne lo sterno, a non impedirne il libero movimento per non correre il rischio di soffocarlo. Con la mancanza del diaframma, non esiste una netta separazione tra cavità toracica e addominale, come avviene nei mammiferi, per cui, una qualsiasi causa di ingrossamento degli organi addominali, quali fegato, milza, reni, stomaco, può causare difficoltà respiratorie per la compressione dei sacchi aerei addominali, con conseguente riduzione dello spazio respiratorio.

In questi casi si può pensare che il volatile soffra di qualche patologia respiratoria, ma in realtà non è così. Le comunicazioni esistenti tra sacchi aerei, cavità addominale e ossa, possono far si che infezioni assunte per via respiratoria, raggiungano altri organi, complicando tanto la diagnosi della malattia quanto la relativa terapia.

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